Duri colpi al mondo delle scommesse in Italia e in Belgio (10 Agosto 2009)

Anche se in fase di crescita e di legalizzazione, il mondo delle scommesse ricevono ancora duri colpi da parte dei governi.

La LadBrokes chiude le filiali sul territorio italiano

Anche la Ladbrokes é un’altra vittima della forte recessione che sta colpendo il settore delle scommesse. Oggi a Londra alla presentazione del rapporto semestrale hanno annunciato che chiuderanno le 142 filiali sul territorio italiano (33 agenzie di scommesse ippiche, 48 agenzie di scommesse sportive e 51 punti di vendita non dedicati) concentrando le loro operazioni in Italia solo sul settore telematico dove sono già operanti con il loro sito.

La recessione economica non é però l’unico motivo che ha costretto la società inglese ad abbandonare di fatto il mercato italiano: il mercato parallelo illegale delle scommesse clandestine, male endemico italiano e nono solo, in un periodo di recessione si e’ trasformato in un concorrente formidabile ed accoppiato alla nuova legislazione che regola il settore forse rende il settore non molto appetibile ad investitori stranieri.

Tempi duri per il poker online in Belgio

Tempi duri per il poker online in Belgio, in luce della decisione definitiva del parlamento belga di approvare un nuovo progetto di legge restrittivo verso il Poker on-line, mettendosi anche contro le ultime direttive della Comunità Europea in materia.

Il Belgio, seguendo anche l’esempio dell’ Italia, prevede la concessione di licenze per le giocate online solo a società operanti sul territorio belga e unicamente rivolte ai soli cittadini belgi di età superiore ai 21 anni. Altra limitazione introdotta dalla nuova proposta di legge è che solo i giochi che sono offerti dai casinò tradizionali potranno anche essere messi a disposizione online ma non ve ne potranno esserne aggiunti altri, vietando quindi l’offerta delle scommesse sportive. Anche il Belgio, nonostante le pressioni Comunitarie si appresta così a porre una restrizione al mercato del poker online sul suo territorio seguendo l’esempio di altri Stati Membri.

Autore: Stefano Mazzoli


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